Sull’inizio questo Signore, che aveva temporaneamente lasciato la sua cattedra universitaria per venire a Roma a temporaneamente svolgere la funzione di Capo del Governo mi stava pure simpatico. Non che avessi grandissime aspettative, ma almeno speravo che, non avendo legami od obblighi verso nessuno, almeno sarebbe quantomeno stato in grado di ricoprire il suo ruolo senza obblighi verso nessuno ed in maniera abbastanza indipendente.
Mi sbagliavo.
Appena entrato a Palazzo, Conte, forse perché preso dalla improvvisa sua capacità d’entrare “da Capo del Governo” (alias fra sbattere di tacchi e porte aperte da valletti in polpa) nei Palazzi che fino ad un momento prima aveva solo visto alla televisione, s’è subito montato la testa. Ed è diventato anche peggiore di tutti i politicanti di professione che lo hanno preceduto.