I dati sono chiari: per poter «operare» (eufemismo per RUBARE) «al di fuori di ogni trasparenza e di ogni controllo» il Mafia-Palazzo non ha mai adottato «uno strumento di pianificazione»:
La Corte dei conti ci dice che il Mafia-Palazzo non ha mai adottato «Piano generale di difesa del mare e delle coste» per poter procedere «all’acquisizione di beni strumentali, che hanno avuto riguardo all’acquisizione dei mezzi più disparati, dalle auto agli aerei, fuori da un contesto che dia contezza delle scelte operate»;
«Uno strumento di pianificazione territoriale» – gli fa eco la Commissione Scalfaro – non ha mai adottato il Mafia-Palazzo per poter includere nei programmi di spesa «opere di accordi, di affidamenti, di concessioni, al di fuori di ogni trasparenza e di ogni controllo»;
Nessuno «strumento di pianificazione» (i virgolettati sono citazioni tratte dalla “Relazione Scritta del Procuratore Generale della Corte dei conti Dott. Claudio De Rose per la Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2007”) ha mai adottato il Mafia-Palazzo per gestire extra ordinem «l’emergenza rifiuti con vantaggio delle imprese che provengono dal nulla, senza storia, senza mezzi, senza professionalità e che presentano accordi preconfezionati» e lucrovantaggi per tutti. (Il Procuratore De Rose, specifico meglio, si riferiva, ovviamente, alla famosa “emergenza rifiuti” di Napoli.)
Un meccanismo, insomma, quello ideato e mercificato dai nostri sempre solerti Padri della Patria, sempre uguale a se stesso ma in grado di far fare la figura del ‘dilettante allo sbaraglio’ ad Al Capone che, per realizzare un po’ di quattrini, doveva far viaggiare per mezza America ed a suo rischio e pericolo camions carichi di whiskey, o prendere un mitra ed entrare sparando in qualche banca di Chicago.
Sono chiari, allora, i fondatissimi motivi per i quali io dico che i nostri amatissimi governanti ed i nostri amatissimi faccendieri felicissimamente si papperanno, anche, tutti soldi che (forse) ci arriveranno dall’Europa?