DI BALORDI E DI SUPER BALORDI

Ho appena finito di correggere il testo impaginato del mio libro e torno almeno per qualche giorno ai miei post. Anche perché voglio subito dire qualcosa su un fatto particolarmente grave (in tutti i sensi).

Un paio di giorni fa, ce lo ha detto la TV, un ragazzino di tredici anni ha mandato in coma, con un pugno alla testa, un ragazzo di diciotto anni che forse neppure conosceva.

Dalla TV apprendo ancora che questo ragazzino di tredici anni non verrà, forse, neppure processato perché è già stato dichiarato “incapace di intendere e volere”.

Dichiarazione, questa, che,

  • se debbo pensare che nell’arco di due o tre giorni un magistrato non abbia già potuto convocare una commissione di esperti e che questa commissione di esperti abbia già potuto esaminare questo ragazzino e poi stendere anche il suo rapportino per il giudice,
  • debbo immaginare che questa liberatoria dichiarazione sia stata espressa da una commissione di esperti convocata a seguito di qualche altra “prodezza” in precedenza compiuta da questo “incapace” ragazzino.

Debbo, cioè, immaginare (ripeto: “immaginare”) che questo “incapace” ragazzino si era già reso colpevole di (almeno) un altro delitto dal quale è stato prosciolto perché una qualche commissione lo ha dichiarato “incapace di intendere e di volere”. E debbo anche sospettare che questo incapace ragazzino ha poi compiuto questo secondo (o forse anche terzo o quarto) delitto perché sapeva che, essendo già stato dichiarato “incapace di intendere e di volere”, non sarebbe stato punito.

E, mentre io lascio a chi cortesemente mi legge il compito di valutare l’attendibilità dei giudizi emanati da questi “presunti esperti”, dico solo, e parlo genericamente, che un ragazzino (od anche un vegliardo) “incapace di intendere e volere” che si è reso colpevole di delitti anche meno gravi di quello perpetrato dal ragazzino de quo dovrà essere posto in isolamento (non dico neppure in carcere perché, poverino, lui è incapace) almeno fino a quando un’altra commissione di esperti non avrà dichiarato, sotto la sua responsabilità, che quel ragazzino (o quel vegliardo) è ritornato capace di intendere e di volere. E se poi quel ragazzino tornerà a compiere qualche altra “prodezza” lui e tutta la commissione che lo ha dichiarato guarito dovranno finire tutti insieme in carcere.

Tutto qui.

Anzi no. Aggiungo che, nel frattempo, i genitori di quel ragazzino dovrebbero essere quantomeno condannati a risarcire i danni causati dal loro incapace figliolo.