Ho scritto, nel mio ultimo post, che “Non vado a votare perché il taglio dei parlamentari proposto dai 5Stelle non cancella nessuno dei tanti inghippi procedurali insiti nel nostro sistema parlamentare, non elimina, insomma, nessuno di quei tanti inghippi procedurali che hanno consentito l’approvazione di leggi, come quella sul mose o sulla difesa del mare, motivate solo da privati interessi e ruberie senza fine.”
Ritengo opportuno, a questo punto, fare un esempio concreto di questi “parlamentari inghippi”. E lo faccio, tanto per essere sicuro, raccontando il caso di un parlamentare inghippo che benissimo conosco.
Tramite l’On. Parlato, verso la fine dello scorso millennio ho presentato in parlamento una proposta di legge che chiedeva la soppressione della legge 31 dicembre 1992 n. 979 “Disposizioni per la difesa del mare contro gli inquinamenti da idrocarburi”. Una proposta di legge, cioè, che sostanzialmente diceva: “Visto che questa legge non ha in alcun modo ridotto l’inquinamento marino, ma è stata solo il mezzo che ha consentito alla totalmente incapace Società Castalia di rubarsi, senza far nulla di utile, una baraonda di pubblico miliardi, si chiede la cancellazione della legge 31 dicembre 1982 n. 979.”
Che ti fa allora l’Italico parlamento?
Ti fa che, utilizzando il fatto che il regolamento di camera e senato dice che, prima di arrivare in parlamento, le proposte o disegni di legge
(preciso, tanto per essere chiaro e completo, che “proposte di legge” si chiamano le leggi proposte dalle camere e “disegni di legge” quelle proposte dal governo)
debbono essere esaminate in commissione, i nostri “stimatissimi” parlamentari hanno posto la mia proposta di legge all’esame di (quasi) tutte le commissioni parlamentari (ho scritto, con tanto di enfatizzazione, “(quasi) tutte”, perché, per far vedere che la decisione era pensata, ne hanno forse esclusa una).
Ti fa, insomma, che, furbi (o farabutti) come sono, i nostri amati parlamentari, strumentalizzando il regolamento,
(il regolamento, piccola chiosa, non dice che, prima di passare all’esame della camera o del senato, le proposte di legge debbono essere esaminate “dalla commissione competente”, ma genericamente dice che le proposte di legge debbono essere esaminate “in commissione”. Ma, se posso dir la mia, io penso che, scrivendo “in commissione”, i nostri padri costituenti intendevano dire che le proposte di legge dovevano essere esaminate dalla “dalla commissione competente”.)
hanno posto la mia proposta di legge all’esame di (quasi) tutte le commissioni parlamentari, ed in questo modo si sono resi certi che la mia proposta di legge non avrebbe mai raggiunto il parlamento.
E Castalia e correlati ammennicoli poterono continuare a beatissimamente rubarsi, senza far nulla di utile, tonnellate di quattrini erariali. Praticamente qualcosa come 32 o 33 milioni di Euro per anno.
Ma ai 5Stelle (ed ora anche a quell’altro genio di Zingaretti) interessa solo il numero dei parlamentari!
Non vado a votare, insomma, perché questa pseudoriforma non tocca nulla di quello che alla “casta” fa comodo o riesce utile conservare. Cattive interpretazioni (o regolamenti che beatamente consentono cattive interpretazioni) comprese.