Io vorrei solo che da Berlino qualcuno mi spiegasse perché dovrei credere ai medici tedeschi che dicono che Navalny è stato avvelenato e non ai medici russi che dicono invece che Navalny non è stato avvelenato.
Anche perché non credo che, se veramente i russi volevano uccidere Navalny, i russi avrebbero usato il Sarin (o un componente del Sarin), un veleno che sarebbe stato identificato molto facilmente.
Io non me ne intendo, ma penso che, se davvero volevano ammazzarlo, i russi avrebbero simulato un incidente d’auto o qualcosa di simile.
Detto questo, debbo però anche dire che il “caso Navalny” lascia perplesso anche me. Dagli articoli di giornale pubblicati su internet apprendo che Navalny era principalmente impegnato nella lotta contro la corruzione, molto diffusa in Russia come in Italia e nel resto del mondo. Pochi anni fa la famosa e bellissima Villa Tritone di Sorrento è stata acquistata per 35 milioni di euro da una ventenne russa che dicono amica di Putin (o quantomeno, chioso io, di qualche moderno e neoarricchito gerarca russo). E per questo io, che non sono come la Merkel, sto con tutto me stesso dalla parte di Navalny. E con tutto me stesso spero che Navalny si salvi e ci dica lui stesso come stanno le cose.