CHI CONTROLLA I MAGISTRATI?

La risposta è semplice: altri magistrati.

Il CSM:

Ma la cosa grave è che il CSM può, al massimo, dichiarare l’incompatibilità ambientale di un certo magistrato con il tribunale al quale fino ad allora apparteneva, e disporne il trasferimento.

Ma le motivazioni, e qui sta il massimo del brutto, rimangono sempre segrete.

E per di più c’è anche il fatto che, se un privato cittadino denuncia un certo magistrato davanti al CSM, quel privato cittadino deve solo capire, se vede che il CSM non ha preso nessun provvedimento contro quel magistrato, che quel magistrato è innocente. Quel privato cittadino, insomma, non può neppure andare davanti al CSM a sostenere le sue ragioni.

In pratica, il CSM è una macchina promuovi tutti.

Ed è questo che dovrebbe finire, ma non finirà mai.

L’attività professionale di un magistrato dovrebbe essere discussa in pubblico davanti ad un tribunale non composto da soli magistrati, e gli atti di quei procedimenti dovrebbero pure essere postati su Internet. Tutti i cittadini, infatti, dovrebbero sapere perché un certo magistrato (perché un certo individuo che ha il potere di lasciare libero o mandare carcerato un altro individuo) è stato dichiarato probo o colpevole da un piccolo gruppetto di altri individui.

Non dico che questa sarebbe la panacea, ma questo renderebbe almeno un po’ più difficile fare tutte le porcate che oggi si fanno.

Ma questo, ripeto, non succederà mai.