E, ALMENO PER QUALCHE SETTIMANA, MI DEBBO STARE ZITTO

Adesso, infatti, quell’amico che mi cura (gratuitamente) l’impaginazione del mio libro ha riavviato la sua attività rimasta, fino a poco fa, chiusa a causa del coronavirus e può, finalmente, cominciare a occuparsi del mio libro.

Motivo per cui debbo, almeno per un po’ di settimane, sospendere questi miei post e seguire prima l’impaginazione, poi la correzione delle bozze e poi ancora la stesura – se arriverò a farla – dell’indice dei nomi.

Prima, però, un’ultima osservazione debbo farla.

Salvini va dicendo che, sul modello del ponte di Genova, per avviare velocemente il già finanziato programma di opere pubbliche occorre eliminare il codice degli appalti e tutta la burocrazia che oggi purtroppo esiste.

Calenda dice ancora che le ruberie sono facilitate “da una burocrazia barocca”.

Io ricordo, invece, che per il ponte di Genova è stata quantomeno fatta, molto velocemente, una trattativa privata plurima.

Poi dico ancora che per evitare ruberie e sprechi (e magari anche infiltrazioni mafiose) occorre, certo, snellire il codice degli appalti e limitare i passaggi burocratici, ma occorre, soprattutto, DEPALAMIZZARE la magistratura ordinaria e magari anche rafforzare e rendere vincolanti l’attività, e le competenze, della Corte dei conti.

E con questo Vi saluto e spero di ritrovare tutti al mio non troppo lontano ritorno.