ED I BOSS DELLA MAFIA, ANCHE QUELLI AL 41BIS, SE NE STANNO PACIOSAMENTE TORNANDO A CASA

Domenica 26 aprile a “Non è l’arena” è venuto fuori che il boss è uscito dal carcere perché il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dott. Francesco Basentini non ha dato risposta alle note con le quali il Magistrato di sorveglianza chiedeva di conoscere in quale struttura poteva essere trasferito lo Zagaria ammalato di cancro. O meglio, perché, per far ricadere la responsabilità di quella scarcerazione sul Magistrato di sorveglianza, il Dott. Basentini ha risposto a quelle note esattamente il giorno dopo che lo Zagaria era stato rinviato ai domiciliari. Meglio ancora: il giorno dopo che il Magistrato di sorveglianza, che non poteva certo assumersi la responsabilità di lasciar morire lo Zagaria “in attesa di risposta”, aveva rinviato lo Zagaria ai domiciliari.

Ed allo stesso modo sono stati rinviati ai domiciliari non so quanti altri mafiosi.

Ed alla fine sapemmo pure che il Dott. Francesco Basentini è stato nominato capo del Dap dai Mafiosi rinchiusi al 41bis.

Alla puntata di “Non è l’Arena” di domenica scorsa, infatti, è intervenuto in diretta il Magistrato antimafia Dott. Nino Di Matteo che ha raccontato come e perché quel Supergenio del Ministro (pentastellato) Bonafede avv. Alfonso prima gli chiese di accettare la nomina a capo del Dap e poi gli disse che ci aveva ripensato

 (riporto, per debito di credibilità, da La Stampa,https://www.lastampa.it/politica/2020/05/04/news/di-matteo-bonafede-mi-propose-la-guida-del-dap-poi-cambio-idea-il-ministro-esterrefatto-1.38802050):

“ROMA. Scontro tv al veleno tra il pm Antimafia, Nino Di Matteo e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il magistrato, da sempre bandiera del Movimento 5 Stelle, ha puntato il dito contro il guardasigilli accusandolo di non averlo nominato nel 2018 alla guida del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a causa dell’opposizione a questa eventuale designazione da parte dei boss mafiosi detenuti.

«Nel 2018 venni raggiunto da una telefonata del ministro che mi chiese se ero disponibile ad accettare l’incarico di capo del Dap o in alternativa quello di direttore generale degli Affari penali, il posto che fu di Falcone», ha detto Di Matteo a Non è l’Arena su La 7. «Io chiesi 48 ore di tempo per dare una risposta. Nel frattempo, alcune informazioni che il Gom della polizia penitenziaria aveva trasmesso alla procura antimafia e anche al Dap avevano descritto la reazione di importantissimi capi mafia: se nominano Di Matteo per noi è la fine». Il pm racconta quindi che «andai a trovare Bonafede dicendo che avevo deciso di accettare l’incarico al Dap, ma improvvisamente il ministro mi disse che ci aveva ripensato e nel frattempo avevano deciso di nominare il dottor Basentini». «Ci aveva ripensato o forse qualcuno lo aveva indotto a ripensarci», ha detto fra l’altro Di Matteo aprendo di fatto uno scontro con l’attuale ministro della Giustizia.