Di Cassa del Mezzogiorno, di Isveimer di Svimez, di Efim-Breda penso che tutti, più o meno, hanno già sentito parlare, di Castalia invece quasi nessuno ne ha mai sentito parlare.
Ed allora prima di tutto torno a ricordare che Castalia è quella stracretina Società alla quale il nostro beneamato governo ha appaltato, a trattativa privata, il lucroso servizio della difesa del mare contro gli inquinamenti petrolieri solo perché la stracretina Società Castalia ha pagato, per quanto ne so,
- una TANGENTE da Lire italiane 2.000.000.000 (dicesi: DUEMILIARDI) al Ministro-Minestra PRANDINI Gianni,
- una TANGENTE da Lire italiane 2.000.000.000 (dicesi: DUEMILIARDI) al Ministro-Minestra VIZZINI Carlo
- e poi ancora una TANGENTE da Lire italiane 500.000.000 al Ministro-Minestra VIZZINI Carlo
più chissà quanti altri miliardi a persone che non so.
Il che significa che nell’arco degli anni che vanno dal 1988 ad oggi i nostri cari Governanti hanno ILLECITAMENTE corrisposto qualcosa come 450MILIARDI DI LIRE e qualcosa di più di 600MILIONI DI EURO a quegli STRONZI di Castalia in cambio del peggio che niente.
E poi ancora ricordo che la stracretina Società Castalia, pagata A BOTTE DI MILIARDI per ripulire il mare dal petrolio che quegli stronzi dei Petrolieri vi avevano rovesciato sopra, NON HA POI RECUPERATO NEPPURE UNA GOCCIA DEL PETROLIO VERSATO IN MARE DALLA SUPERPETROLIERA HAVEN, O DI QUELLO SVERSATO DALLA LOMBARDA PETROLI NEL LAMBRO E DALLA IPLOM NEL POLCEVERA.
Castalia, insomma, questa cretinissima Società alla quale il nostro amato Governo ha concesso il lucroso servizio della difesa del mare a trattativa privata, si è rivelata un fenomeno come rubamiliardi, ma una schifezza come spazzapetrolio.
E non è tutto! Castalia, infatti, ha RUBATO pure, e anche questo è certo (sta scritto nei documenti riservati che ho reperito nella biblioteca del Senato e che molto presto pubblicherò sul sito www.pubbliciimbroglioni.it), NON MENO DI 48MILIARDI a valere sui fondi erariali stanziati per la ricostruzione delle zone dell’Irpinia e della Campania colpite dai terremoti del novembre 1980 e febbraio 1981.
Ma di questo e di tanto altro ancora parlerò nel libro che pubblicherò appena passata l’emergenza coronavirus, e quell’amico che mi aiuta a pubblicarlo sarà potuto tornare in ufficio.