IO MI DOMANDO

se usciremo mai da quella che i politici chiamano “crisi” e che io invece chiamo “epilogo”. “Epilo previsto e scontatissimo della gestione clientelare ed imbecille che i nostri beneamati politici ed i nostri altrettanto beneamati burocrati hanno fatto dell’economia italiana. Dei soldi, insomma, che hanno cavato con l’imposizione fiscale dalle tasche degli Italiani.

E non sto parlando delle ruberie o degli appalti “di comodo”, sto parlando proprio delle scelte “imprenditoriali” che i nostri beneamati politici hanno fatto. Di quei politici che, tanto per fare qualche sporadico esempio, nel primo Novecento hanno costruito l’Altare della Patria distruggendo palazzi ed opere d’arte che anche dal punto di vista storico costituivano un unicum che forse non aveva la pari nel mondo, ed hanno ingabbiato (anche qui distruggendo palazzi ed opere d’arte a iosa) il Tevere fra due muraglioni invece di costruire, come già duemila anni fa Giulio Cesare avrebbe voluto, quel canale che, bypassando due anse del Tevere, avrebbe realmente evitato il formarsi di quelle piene che i muraglioni non hanno invece mai evitato. E che sul finire del ‘900 hanno costruito a Taranto quel IV Centro Siderurgico di cui Taranto (e l’Italia) non aveva proprio bisogno.