Non appena Di Maio e Salvini, viste le (posso dire “bovine”?) approvazioni dei disastrati bilanci di Mediobanca, di Banca Etruria, di Carige e delle banche venete e marchigiane, hanno parlato di ricambio ai vertici della Banca d’Italia, i Soloni-Tromboni della Sinistra (o del centro-sinistra) si sono messi subito a gridare alla “profanazione” della sacra inviolabilità degli accecati Controllori della Banca d’Italia.
Ed io, per non sapere né leggere né scrivere, sono andato sul sito ufficiale della Banca d’Italia ed ho letto:
“I punti essenziali del risanamento monetario, realizzato fra il 1945 e il 1948 con disegno coerente, furono quattro. Il primo fu l’arresto dell’inflazione. Nell’estate del 1947 il meccanismo della riserva obbligatoria venne riformato e finalizzato alle esigenze del controllo monetario. Il potere di variare il coefficiente di riserva venne assegnato a un organismo di nuova creazione, il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), presieduto dal ministro del Tesoro.“
E poi ancora:
“Il quarto punto fu il riordino della vigilanza. Dopo la soppressione dell’Ispettorato creato nel 1936, la funzione di vigilanza venne assegnata istituzionalmente alla Banca d’Italia; la responsabilità politica sulla materia venne riservata al CICR, alle cui sedute partecipava – in qualità di capo dell’organo tecnico – il Governatore.”
Ed allora, dove hanno violato, Salvini e Di Maio, la “sacra inviolabilità” della Banca d’Italia, se hanno proposto un qualcosa – di molto opportuno e logico – che potevano fare semplicemente convocando il CICR?
E poi: quelli di Banca d’Italia possono davvero fare, senza nessun controllo, tutte le megacazzate che vogliono (o ritengono utile) fare, e poi passare tranquillamente il conto (il salatissimo conto) agli Italiani? Gli Italiani, insomma, debbono solo addossarsi, zitti e mosca, i megadebiti che, grazie alla “cecità” dei (pagatissimi) megacontrollori della Banca d’Italia, le banche del tipo delle sopranominate tranquillamente accumulano nel corso degli anni?