Appalti o allegre mangiate?

Conte e Di Maio vanno dicendo che presto daranno il via alle Grandi Opere. Daranno il via a lavori per ottanta o cento miliardi di Lire. Ed io mi preoccupo. Anche perché tutti questi appalti verranno fatti, se verranno fatti, con l’attuale Codice degli Appalti. Con quel Codice, cioè, che allegramente consente ai Concessionari di subappaltare quegli appalti ad altri Appaltatori che a loro volta li sub-sub-appaltano per due o tre volte ancora ad altri Sub-sub-appaltatori. Con quel sistema, cioè, per il quale il Costruttore Effettivo dell’opera viene scelto non dal Governo some Stazione Appaltante, ma dagli Appaltatori ai quali il Governo aveva affidato la realizzazione dell’opera. O, molto più spesso, dai Sub-sub-appaltatori ai quali i Sub-Appaltatori ai quali gli Appaltatori prescelti dal Governo avevano sub-appaltato la costruzione dell’opera. O meglio, dai Sub-Appaltatori di quegli Appaltatori ai quali, nella sostanza, il Governo aveva graziosamente delegato la facoltà di liberamente appaltare a chicchessia la costruzione di quell’opera.

Con quella procedura d’appalto che – diciamo ad esempio – ha consentito al “Clan dei Predatori” organizzato da Necci e da Prodi di graziosamente RUBARSI il 90% delle somm erariali stanziate per la costruzione della TAV Napoli- Milano. Come dettagliatamente denunciano Fernando Imposimato, G Pisauro e Sandro Provvisionato in “TAV, Truffa ad Alta Velocità – Viaggio nel governo invisibile“, Koinè nuove edizioni, Roma, 1999.