Di Maio dice che lui investirà nella pedemontana e nel terzo valico i soldi che si sarà tenuto in tasca non costruendo la Tav.
Bene, benissimo, anche questa è una scelta. Ed il Mondo, si sa, è fatto di scelte.
Ma io mi domando: Ma quali soldi avrà risparmiato Di Maio? La Tav, o meglio il tratto transfrontaliero tra Saint Jean de Maurienne e Susa, ha un costo di 8,6 miliardi di euro, il 40% cofinanziato dall’Ue, il 35% dall’Italia e il 25% dalla Francia. Il resto sono spese per l’adeguamento delle reti nazionali.
Insomma: anche a prescindere dalle spese già sostenute, recedendo dalla prosecuzione dell’opera Di Maio risparmierebbe, all’incirca, due miliardi e mezzo di Euro. Una cifra – almeno così qualcuno ci dice – che potrebbe anche non bastare a coprire le somme che l’UE potrebbe richiederci di restituire per mancata finalizzazione dell’opera.
Motivo per cui, se dovessero dipendere dalle somme risparmiate con la mancata costruzione del tunnel della (o del) Tav, la pedemontana ed il terzo valico – perdete ogni speranza o voi che le aspettate! – non vedrebbero mai la luce. E per di più noi dovremmo tenerci anche le code di camion che affannosamente trasportano le merci al di là delle Alpi.
Ed allora: perché Di Maio si oppone alla costruzione della (o del) Tav?