Mi dispiace davvero, ma l’avventura dei Cinque Stelle, almeno come fenomeno politico di rilievo, è forse finita.
C’è poco da fare: dal TAP al TAV fino al (ridicolo) “Referendum” sulla “Questione Salvini” (: Ma che bisogno c’era di “consultare la base” quando in campagna elettorale avevano – piuttosto imbecillescamente – detto che avrebbero “sempre ed indistintamente” votato “sì, ja, ja woll” ad OGNI E QUALSIASI richiesta di autorizzazione a procedere?? Davvero Di Maio e Di Battista pensavano che gli Italiani non avrebbero capito? Davvero pensavano che gli Italiani sono talmente scemi da non capire neppure l’evidenza?) i Cinque Stelle si stanno incartando sempre più e sempre peggio nel groviglio delle loro insostenibili (ed uso il termine più delicato che riesco a trovare) promesse elettorali.
E, ripeto, la cosa mi dispiace. Mi ero illuso (“¯¯Illusione, dolce chimera sei tu….¯¯” cantava ai miei tempi Achille Tajani), infatti, che fosse giunto il Partito che avrebbe finalmente posto fine ai Partiti dei Tromboni e dei Mestatori.