La disputa fra Di Maio e Salvini sulle trivelle in Adriatico è, mi dispiace dirlo (anzi non mi dispiace per niente), una disputa fra cretini.
È cretino Di Maio perché se le licenze non le concediamo anche noi, le licenze le concederanno solo la Croazia (che le ha già concesse) e tutti i Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico, e noi finiremo col comprare da loro il petrolio che avremmo potuto prenderci gratis in Adriatico. Con l’aggiunta che non avremo nessun controllo sulla costruzione e sulla gestione delle piattaforme che loro si costruiranno.
Tornerà a succedere, insomma, la stessa cosa che è già successa per l’energia elettrica: i Verdi (altri cretini) hanno voluto ed ottenuto una legge che ha interdetto l’uso del “cattivissimo” nucleare in Italia, e l’Italia è dovuta andarsi a comprare ad altissimo prezzo l’energia nucleare prodotta col “cattivissimo” nucleare all’Estero.
È cretino Salvini, perché quando va in televisione e dice (l’ho sentito io) che sì, le trivelle sotto costa sono pericolose e vanno bandite, ma quelle in alto mare no, semplicemente dice, come tutti hanno già capito, una megagalattica stronzata.
Salvini è cretino perché non capisce (o fa finta di non capire) che la sicurezza (o, quanto meno, il massimo della sicurezza possibile: la sicurezza al 101% non esiste da nessuna parte: io stesso potrei anche non finire di scrivere questo post se sotto i piedi mi scoppia un terremoto ed il soffitto mi cade sulla testa) si ottiene solo imponendo rigidissime e severissime norme di costruzione e gestione, e poi severissimamente vigilando sulla loro applicazione.
Gli Onn. Di Maio e Salvini si offendono? Mi denuncino in Procura o, quantomeno, mi faccino un ‘contropost’.