“Una delle molte lezioni che abbiamo imparato dal disastro della Deepwater Horizon è che questa tecnologia può presentare significativi rischi alla vita umana ed all’ambiente se fallisce”, scrive Mark A. Latham, Professore di legge alla Vermont Law School, nel compendio dell’articolo Five Thousand Feet and Below: The Failure to Adequately Regulate Deepwater Oil Production Technology, (cinquemila piedi e più sotto: l’incapacità di regolamentare adeguatamente la tecnologia per la produzione del petrolio da acque profonde) 38 B.C. Envtl. Aff. L. Rev. 343 (2011), http://lawdigitalcommons.bc.edu/ealr/vol38/iss2/7.
“In numerosi casi i blowout preventers hanno mancato di operare, spesso con catastrofiche conseguenze.” (Alta Commissione per l’Energia ed il Commercio, 111° Cong. 6 (2010), Legislazione per rispondere all’oil spill della BP e prevenire futuri blowouts alle piattaforme petrolifere, Memorandum del Rep. Henry A. Waxman, Presidente, Alta Commissione per l’Energia ed il Commercio, e del Rep. Joe Barton, Membro, Alta Commissione per l’Energia ed il Commercio. Citato in Five Thousand Feet and Below: […])
Ancora peggio, sotto il più che significativo titolo: “L’intrinsecamente incerto processo della cementazione”, la“Commissione nazionale sull’oil spill della Deepwater Horizon e le trivellazioni offshore” evidenzia che
“Cementare un pozzo petrolifero è un processo intrinsecamente incerto. Per stabilire un isolamento attraverso una zona petrolifera sul fondo di un pozzo, gli ingegneri debbono mandare giù una ‘lumaca’ (unità di misura gravitazionale del sistema metrico inglese, N.d.S.)di cemento sull’interno del pozzo. Dopo di che essi pompano il fango per spingere giù il cemento finchè non “svolta l’angolo” sul fondo del pozzo e fluisce nello spazio anulare. Se fatto correttamente,il cemento creerà un lungo e continuo sigillo attorno al tubo di produzione e riempirà il solco della puntazza sul fondo della stringa finale del tubo di produzione. Ma le cose possono andar male anche in condizioni ottimali. Se il cemento è pompato troppo lontano o non abbastanza lontano, potrebbe non isolare le zone petrolifere. Se il fango di trivellazione, che è a base oleosa, contamina il cemento che è a base di acqua, il cemento può solidificarsi lentamente, o no del tutto. E, come precedentemente notato, il cemento può “canalizzare”, riempiendo l’anello in modo non uniforme e permettendo così agli idrocarburi di baipassare il cemento nello spazio anulare. Data la varietà delle cose che possono andar male nel lavoro della cementazione, sorprende poco che uno studio fatto dalla MMS nel 2007 ha identificato I problemi della cementazione come uno dei “più significativi fattori” dei blowouts avvenuti fra il 1992 ed Il 2006.
Perfino seguendo le migliori pratiche una squadra di cementatori non può mai essere sicura di come il lavoro del cemento sul fondo di un pozzo sta procedendo mentre esso viene pompato. Il cemento fa il suo lavoro letteralmente miglia lontano dal pavimento della piattaforma, e la squadra non ha nessuna possibilità di vedere direttamente dove sta, se è contaminato, o se ha sigillato il pozzo. Per misurare I progressi, la squadra deve invece affidarsi a sottili, indiretti indicatori come la pressione ed il volume: essi sanno quanto cemento e quanto fango hanno mandato giù nel pozzo e quanto duramente le pompe stanno lavorando per spingerlo. La squadra può utilizzare queste letture per controllare se ciascun barile di cemento pompato nel pozzo sposta un ugual volume di fango di trivellazione—producendo “pieni ritorni.” Essi possono pure valutare i picchi di pressione per confermare che i“tappi di pulizia” (usati per separare il cemento dal fango di trivellazione) sono giunti nei tempi previsti sul fondo del pozzo. Ed essi possono osservare l’“aumento della pressione”—un costante aumento della pressione della pompa che significa che il cemento ha “girato l’angolo” sul fondo del pozzo e viene spinto in alto nello spazio anulare contro la forza di gravità.
Mentre generalmente essi suggeriscono che il lavoro si è svolto come pianificato, questi indicatori dicono poco di specifico circa il punto e la qualità del cemento sul fondo del pozzo.
È così irragionevole e privo di senso, a questo punto, attendersi che il governo e l’industria si rendano, quantomeno, realmente capaci di rimuovere “nella massima misura possibile” le maree nere ed i ‘minori’ cisastri che questo “inerentemente incerto processo” e le stesse procedure di trasporto di continuo causano? Ed è, soprattutto, così irragionevole e privo di senso pretendere che il governo e l’industria non mentano davanti al popolo Americano (e, per ciò stesso, davanti ai popoli di tutto il Mondo)?